Testo estratto da: manuale di progettazione dell'azienda Zhender Il testo integrale è consultabile cliccando sull'icona 'ADOBE' in alto a destra. L’inquinamento dell’aria degli ambienti confinati non si limita a quello biologico prodotto dall’attività metabolica dalle persone e degli animali (produzione di anidride carbonica, composti organici e vapore acqueo), ad esso va sommato quello chimico causato dalle sostanze nocive contenute nei materiali edili e negli arredi e della combustione e quello fisico causato dalla presenza radiazioni ionizzanti e non e dall’umidità. La conseguenza di questa esposizione provoca, oltre ad una serie di patologie ben definite come asma, allergie, bronchiti, degli effetti sulla salute dell’uomo più difficilmente identificabili che possono essere associati ad una generale sensazione di disagio psicologico e malessere fisico oltre alla mancanza di concentrazione. L’evoluzione e lo sviluppo tecnologico del settore edilizio, orientato verso il risparmio energetico, ha reso i locali sempre più chiusi, isolati ed ermetici, dove la composizione dell’aria in cui viviamo si allontana sempre più dall’ideale. Se sommiamo la cattiva qualità dell’aria alla presenza di altri fattori legati al microclima interno come temperatura, velocità dell’aria, umidità e ventilazione non idonei alla salute ed al comfort, si comprende come i nostri edifici, possano diventare luoghi inadatti alla vita ed all’attività lavorativa dell’uomo. L’impianto di ventilazione diventa, dunque, il polmone dell’ambiente indoor e si integra con la struttura edilizia per formare un unico sistema edificio-impianto in cui la soluzione tecnologica progettata ed adottata potenzia l’involucro edilizio nella sua funzione di mediazione con l’ambiente esterno. |
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